7 Gennaio 2025. Luca Bianchi è partito con un primo apiario e tre ettari a Fabriano. Ha aggiunto cereali e legumi, un mulino che dà farina per la pasta, attività di consulenza, laboratori e progetti di agricoltura sociale.
Non è più tempo di romanticizzare la figura del contadino, la poesia del ritorno alla vita agricola e la narrativa dello ‘sporcarsi le mani’. In un momento in cui sugli agricoltori gravano sfide su più livelli — fermo restando il loro ruolo centrale di avviatori delle filiere agroalimentari e custodi del territorio — è più utile testimoniare il presente di un mestiere che deve assecondare il cambiamento con nuovi strumenti.
Ne è convinto anche Luca Bianchi, marchigiano di Fabriano, che ha deviato da studi di ingegneria mosso da una passione per il mondo delle api. Si è velocemente reso conto che per mantenere la salute di una piccola impresa, non si può più contare sulla sola produzione e così, dopo essersi allargato alla coltivazione di cereali e alla trasformazione in pasta, ha consolidato l’attività con esperienze aperte al pubblico, attività didattiche, consulenze per aziende interessate alla sostenibilità e anche agricoltura sociale. Il tutto scommettendo sul potenziale di questa zona interna delle Marche e sulla multifunzionalità, “la chiave dell’agricoltura del futuro”.
Luca Bianchi: studi di ingegneria e poi “l’incontro” con le api
“La strada per tenere vive queste zone ancora incontaminate, interne e distanti da centri urbani e flussi turistici, è quella della multifunzionalità”, spiega il giovane agricoltore. Il quale, intanto, è diventato presidente regionale di AGIA, Associazione Giovani Imprenditori Agricoli di CIA (nonché vicepresidente nazionale) ed è uno dei soli 20 partecipanti da tutto il mondo al programma di formazione Gymnasium dell’Organizzazione mondiale degli agricoltori.
L’ampliamento agricolo tramite grano e pasta
Esperienze sul campo, progetti sociali e consulenze: cos’è un’azienda multifunzionale
Muovendo da un’iniziativa personale, il progetto di Luca Bianchi è un buon esempio di imprenditoria agricola che valorizza in maniera innovativa, nonché rispondente a esigenze che cambiano, aree rurali dl grande potenziale. Non solo per mezzo dell’apicoltura, ma con la creazione di una rete di attività complementari e capaci di attrarre interesse dall’esterno. Valori, questi, alla base della PAC, Politica Agricola Comune.